In questo articolo
Ad oggi la consapevolezza dell’importanza di mantenere corretti livelli ematici di colesterolo per il benessere complessivo dell’organismo è cresciuta in maniera esponenziale.
Il colesterolo è un lipide essenziale per numerose funzioni biologiche, ma può diventare una minaccia quando i suoi livelli nel sangue, soprattutto quelli del “colesterolo cattivo” (LDL), si alzano eccessivamente, incrementando il rischio di patologie cardiovascolari.
Una delle strategie più efficaci per mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo è seguire un’alimentazione bilanciata e consapevole.
In questo contesto, la frutta assume un ruolo cruciale.
Non solo fornisce nutrienti essenziali, ma può anche interagire con i lipidi e influenzare il profilo lipidico ematico.
Tuttavia, non tutti i frutti agiscono allo stesso modo sul metabolismo del colesterolo e alcuni possono anche essere controproducenti se consumati in quantità eccessiva o in determinate condizioni.
Ecco perché è importante sapere quali frutti sarebbe meglio limitare o evitare se si desidera tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.
Attraverso una disamina dettagliata, andiamo a vedere come compiere scelte alimentari informate e consapevoli, trasformando l’alimentazione in un potente alleato per la nostra salute cardiovascolare!
Come la frutta può influenzare i livelli di colesterolo?
La frutta è universalmente riconosciuta per le sue proprietà benefiche, ma è fondamentale comprendere come specifici tipi possano interagire con il metabolismo lipidico e influenzare i livelli di colesterolo nel sangue.
La frutta è una fonte ricca di vitamine, minerali, fibre e composti fitochimici, ognuno dei quali può avere un effetto distinto sul benessere e sui livelli di colesterolo sanguigno.
Effetto delle fibre
Le fibre solubili presenti in alcuni frutti, come mele, pere, prugne e agrumi, giocano un ruolo cruciale nella regolazione dei livelli di colesterolo: legandosi agli acidi biliari nell’intestino, composti principalmente da colesterolo, ne facilitano l’eliminazione con le feci e ne limitano il riassorbimento.
Questo processo obbliga il fegato a sequestrare il colesterolo circolante per produrre nuovi acidi biliari, riducendo così i livelli ematici di colesterolo LDL (lipoproteine a bassa densità), note comunemente come “colesterolo cattivo”.[1]
Effetto degli antiossidanti
Diversi frutti sono ricchi di composti antiossidanti, come polifenoli e vitamine C ed E, in grado di svolgere un’azione protettiva sull’ossidazione del colesterolo LDL. Il colesterolo ossidato è più propenso a aderire alle pareti arteriose contribuendo alla formazione delle placche aterosclerotiche.
L’assunzione regolare di frutta ricca di antiossidanti, come bacche, uva e melagrane, può quindi contribuire alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.[2]
Effetto degli steroli e stanoli vegetali
Alcuni frutti contengono steroli e stanoli vegetali, composti che imitano strutturalmente il colesterolo e competono con esso per l’assorbimento a livello intestinale, riducendone l’ingresso nell’organismo.
Frutti come l’avocado, ad esempio, sono noti per il loro contenuto di tali composti, offrendo un ulteriore strumento naturale nella lotta contro il colesterolo alto.[3]
Quali frutti dovrebbero essere evitati se si ha il colesterolo alto?
Com’è possibile che nonostante le numerose proprietà benefiche, esistono specifici frutti il cui consumo andrebbe moderato o evitato in presenza di colesterolo alto?
La questione risiede non tanto nella presenza diretta di colesterolo o grassi saturi nella frutta – questi composti sono praticamente assenti – ma piuttosto nel loro contenuto di zuccheri e nel modo in cui possono influenzare il metabolismo lipidico dell’organismo.
Frutti ad alto contenuto glicemico, come uva, mango e cachi, possono determinare un incremento rapido dei livelli di zucchero nel sangue.
Questo picco glicemico stimola la produzione di insulina, che a sua volta può influenzare il metabolismo dei lipidi, incrementando, potenzialmente, i livelli di colesterolo LDL.
Inoltre, il consumo eccessivo di frutti molto dolci può contribuire all’aumento del peso corporeo, un fattore di rischio noto per la dislipidemia, ossia un profilo lipidico alterato.
Andrebbero moderatamente consumati anche alcuni frutti disidratati, come i datteri e le banane, poiché, sebbene offrano anche fibre e nutrienti, è molto elevato il loro apporto calorico e la loro concentrazione di zuccheri.[4]
Quali sono i frutti che contengono alti livelli di zucchero e grassi?
- Uva: sia l’uva rossa che quella verde sono note per il loro elevato contenuto di zuccheri naturali, che può causare rapidi aumenti dei livelli di glucosio nel sangue se consumate in grandi quantità.[5]
- Banane: naturalmente ricche di amidi e zuccheri, soprattutto quando ben mature, possono contribuire significativamente all’apporto calorico giornaliero.[6]
- Fichi: sia freschi che secchi, i fichi sono tra i frutti con più alto contenuto di zuccheri.[7]
- Ciliegie: sebbene siano ricche di antiossidanti, contengono anche una quantità significativa di zuccheri.[8]
- Avocado: nonostante i grassi presenti nell’avocado siano prevalentemente salutari (grassi monoinsaturi), il suo elevato contenuto calorico richiede di limitarne le porzioni, specialmente per coloro che devono tenere sotto controllo il peso e/o il colesterolo.[9]
È importante sottolineare che la presenza di zuccheri e grassi nella frutta non ne deve far disprezzare il consumo.
La chiave risiede proprio nella moderazione e nella varietà, inserendo questi alimenti in una dieta bilanciata che comprenda anche verdure, cereali integrali e proteine magre.
Ricorda inoltre che consumare frutta nella sua forma intera piuttosto che trasformata (come, ad esempio, nei succhi o nei frullati) contribuisce ad apportare una buona quantità di fibre in grado di moderare l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi, sostenendo la salute digestiva e cardiovascolare.[10]
Quali sono i benefici della frutta per la salute cardiovascolare?
Nonostante alcune considerazioni sui frutti ad alto contenuto di zuccheri e grassi, il ruolo della frutta nella protezione della salute cardiovascolare rimane di fondamentale importanza.
Grazie al suo ricco profilo di nutrienti essenziali, antiossidanti, fibre e fitocomposti, la frutta offre numerosi benefici per il cuore e il sistema circolatorio, non solo aiutando a mantenere livelli ottimali di colesterolo, ma anche riducendo altri fattori di rischio associati alle malattie cardiovascolari.[11]
Molti frutti sono ricchi di antiossidanti[12], come la vitamina C, i flavonoidi e il betacarotene, che proteggono le cellule dallo stress ossidativo e dalla formazione di placche aterosclerotiche nelle arterie.
La frutta è anche una fonte eccellente di fibre solubili, le quali contribuiscono alla riduzione dei livelli di colesterolo LDL, e di potassio, fondamentale al mantenimento di una pressione sanguigna sana necessaria per ridurre lo stress sul cuore e sul sistema vascolare, diminuendo il rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari.[13]
Inserire una varietà di frutti nella dieta quotidiana, dando priorità a quelli a basso indice glicemico e ad alto contenuto di fibra, può sostenere attivamente la salute cardiovascolare.
È importante, tuttavia, consumare frutta nell’ambito di una dieta equilibrata e associarla a uno stile di vita sano, che includa attività fisica regolare e la riduzione del consumo di alimenti ricchi di grassi saturi e zuccheri aggiunti.[14]
Come una dieta equilibrata può aiutare a gestire il colesterolo?
Nel percorso verso una gestione ottimale del colesterolo, è fondamentale non solo considerare gli alimenti da limitare, ma anche riconoscere quelli che possono svolgere un ruolo positivo nel mantenimento di un equilibrio sano.
Un aspetto cruciale di questo equilibrio è rappresentato dal colesterolo HDL (lipoproteine ad alta densità), spesso etichettate come il “colesterolo buono”.
Le HDL contribuiscono a “ripulire” le arterie, trasportando il colesterolo dagli organi periferici al fegato per la sua eliminazione.[15]
Alimenti ricchi di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, come l’olio d’oliva, la frutta a guscio e alcuni tipi di pesce come quello azzurro (da consumare almeno 2-3 volte alla settimana), possono favorire un aumento delle HDL circolanti.
Inoltre, prediligere fonti di proteine magre come pollame senza pelle, pesce e legumi, anziché carni rosse e lavorate, può aiutare a ridurre l’apporto di grassi saturi, favorendo la salute cardiovascolare.
In ultima analisi, non va dimenticata la gestione delle porzioni: mantenerle sotto controllo aiuta a evitare l’eccesso calorico e a promuovere la gestione del peso, un fattore fondamentale nella regolazione dei livelli di colesterolo.[16]
In questo percorso verso il benessere, ogni scelta alimentare conta e comprendere l’impatto di tali scelte sul proprio corpo può trasformarsi in una potente leva per migliorare la qualità della propria vita.
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[2] Rahaman MM, Hossain R, Herrera-Bravo J, Islam MT, Atolani O, Adeyemi OS, Owolodun OA, Kambizi L, Daştan SD, Calina D, Sharifi-Rad J. Natural antioxidants from some fruits, seeds, foods, natural products, and associated health benefits: An update. Food Sci Nutr. 2023 Jan 13;11(4):1657-1670. doi: 10.1002/fsn3.3217. PMID: 37051367; PMCID: PMC10084981.
[3] Normén L, Johnsson M, Andersson H, van Gameren Y, Dutta P. Plant sterols in vegetables and fruits commonly consumed in Sweden. Eur J Nutr. 1999 Apr;38(2):84-9. doi: 10.1007/s003940050048. PMID: 10352947.
[4] Liu J, Li Y, Wang X, Gao D, Chen L, Chen M, Ma T, Ma Q, Ma Y, Zhang Y, Jiang J, Zou Z, Wang X, Dong Y, Ma J. Association between Fruit Consumption and Lipid Profile among Children and Adolescents: A National Cross-Sectional Study in China. Nutrients. 2021 Dec 24;14(1):63. doi: 10.3390/nu14010063. PMID: 35010937; PMCID: PMC8746805.
[5] Zhong H, Yadav V, Wen Z, Zhou X, Wang M, Han S, Pan M, Zhang C, Zhang F, Wu X. Comprehensive metabolomics-based analysis of sugar composition and content in berries of 18 grape varieties. Front Plant Sci. 2023 Jun 9;14:1200071. doi: 10.3389/fpls.2023.1200071. PMID: 37360706; PMCID: PMC10288860.
[6] Phillips KM, McGinty RC, Couture G, Pehrsson PR, McKillop K, Fukagawa NK. Dietary fiber, starch, and sugars in bananas at different stages of ripeness in the retail market. PLoS One. 2021 Jul 8;16(7):e0253366. doi: 10.1371/journal.pone.0253366. PMID: 34237070; PMCID: PMC8266066.
[7] Lama K, Chai LJ, Peer R, Ma H, Yeselson Y, Schaffer AA, Flaishman MA. Extreme sugar accumulation in late fig ripening is accompanied by global changes in sugar metabolism and transporter gene expression. Physiol Plant. 2022 Jan;174(1):e13648. doi: 10.1111/ppl.13648. PMID: 35150009; PMCID: PMC9305157.
[8] Kelley DS, Adkins Y, Laugero KD. A Review of the Health Benefits of Cherries. Nutrients. 2018 Mar 17;10(3):368. doi: 10.3390/nu10030368. PMID: 29562604; PMCID: PMC5872786.
[9] Sharma SP, Chung HJ, Kim HJ, Hong ST. Paradoxical Effects of Fruit on Obesity. Nutrients. 2016 Oct 14;8(10):633. doi: 10.3390/nu8100633. PMID: 27754404; PMCID: PMC5084020.
[10] Dreher ML. Whole Fruits and Fruit Fiber Emerging Health Effects. Nutrients. 2018 Nov 28;10(12):1833. doi: 10.3390/nu10121833. PMID: 30487459; PMCID: PMC6315720.
[11] Slavin JL, Lloyd B. Health benefits of fruits and vegetables. Adv Nutr. 2012 Jul 1;3(4):506-16. doi: 10.3945/an.112.002154. PMID: 22797986; PMCID: PMC3649719.
[12] Grover AK. Why fruits are rich in antioxidants? An opinion review. Can J Physiol Pharmacol. 2013 Mar;91(3):191-7. doi: 10.1139/cjpp-2012-0244. Epub 2012 Dec 20. PMID: 23537432.
[13] https://www.humanitas.it/news/colesterolo-cattivo-si-combatte-anche-tavola/
[14] https://www.humanitasalute.it/cuore/95083-colesterolo-alto-cosa-mangiare/
[15] https://www.humanitas.it/malattie/colesterolo/
[16] https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/colesterolo-alto-i-cibi-che-lo-abbassano/
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