In questo articolo
- 1 Quali sono le principali cause di dolore alle ossa senza febbre?
- 2 Dolore alle ossa senza febbre: potrebbe trattarsi di osteoporosi?
- 3 Attenzione al troppo stress
- 4 Malattie autoimmuni
- 5 Ci sono altre possibili cause di dolori alle ossa e stanchezza senza febbre?
- 6 Quando ci si dovrebbe preoccupare per il dolore alle ossa?
- 7 Quali esami si dovrebbero fare in caso di dolore alle ossa?
- 8 Come si può prevenire il dolore alle ossa?
- 9 I consigli di Manas
Ti è mai successo di sentirti spossato, con le ossa pesanti, come se avessi appena compiuto uno sforzo enorme, senza però aver mosso un passo fuori casa?
Magari hai anche misurato la temperatura corporea ma è sempre stabile, 36 e mezzo, massimo 37 gradi.
Niente febbre, nessun segnale di un’imminente influenza; solo tanta stanchezza e dolori che sembrano provenire direttamente dalle ossa.
Dolori ossei e stanchezza non è raro che si manifestino insieme e, nella maggior parte dei casi, il rimedio è semplicemente un po’ di riposo in più.
E se, nonostante le ore di sonno, questi sintomi non vanno via?
Le ragioni potrebbero essere molteplici e potrebbero andare ben oltre la semplice stanchezza fisica: da squilibri nutrizionali a condizioni mediche meno ovvie, è importante capire cosa si nasconde dietro questa condizione non sempre innocua.
Scoprire le cause può rivelarsi utile non solo per alleviare i sintomi, ma anche per comprendere meglio come prenderci cura di noi stessi, ascoltando i segnali che il nostro corpo ci invia.
Quali sono le principali cause di dolore alle ossa senza febbre?
Il dolore alle ossa senza febbre è un sintomo che può avere origini molto diverse, da semplici cause temporanee a condizioni più complesse.
Quando si avverte un dolore diffuso o localizzato alle ossa, è facile chiedersi cosa possa nascondersi dietro questa sensazione, soprattutto in assenza di febbre o altri segnali d’allarme evidenti.
Tra le cause più comuni e meno preoccupanti abbiamo sicuramente l’influenza: anche senza febbre, uno stato influenzale può spesso provocare dolori alle ossa e ai muscoli, una reazione naturale del corpo che tende a passare da sola con il riposo e una buona idratazione.
Un’altra possibile causa potrebbero essere le infiammazioni dei tessuti: condizioni come le periartriti e le tendiniti colpiscono le strutture di supporto articolari e sono fonte di dolore e rigidità; queste infiammazioni spesso derivano da sforzi ripetuti o traumi e, talvolta, servono terapie mirate per ridurre l’infiammazione.[1]
L’osteomielite, ad esempio, è un’infezione che colpisce l’osso e può causare dolore intenso; sebbene spesso si manifesti con febbre, esistono casi in cui il dolore osseo rimane l’unico sintomo evidente, soprattutto nelle fasi iniziali.[2]
Le fratture traumatiche rappresentano un’altra causa possibile: nonostante il dolore sia spesso associato a un evento specifico, come una caduta o un colpo improvviso, esistono fratture da stress che si manifestano gradualmente, soprattutto nelle persone che svolgono attività fisica intensa e ripetuta.
Queste microfratture possono provocare dolore osseo persistente anche senza altri sintomi, come la febbre.
Inoltre, alcune condizioni croniche delle ossa, come il morbo di Paget, possono anch’esse causare dolore.
Il morbo di Paget è una malattia cronica che provoca un rimodellamento anomalo delle ossa, rendendole più deboli e deformi, e può portare a dolori sordi e continui.
Sebbene sia una condizione meno comune, è importante riconoscerla, poiché può progredire e causare complicazioni se non gestita adeguatamente.[3]
In rari casi, il dolore alle ossa può essere un sintomo di un tumore osseo; nonostante sia una causa poco frequente, un dolore osseo inspiegabile e persistente richiede visite mediche approfondite per escludere ogni possibilità.
La diagnosi tempestiva è spesso difficile, poiché il paziente tende a rivolgersi al medico in fase avanzata, e i sintomi, simili a comuni lesioni muscoloscheletriche, possono inizialmente destare poco sospetto.[4]
Dolore alle ossa senza febbre: potrebbe trattarsi di osteoporosi?
Spesso a questa sintomatologia si associa l’osteoporosi, una condizione di fragilità ossea che colpisce principalmente le persone anziane, più comune e sottovalutata di quanto si pensi.
Tra le persone di una certa età è piuttosto frequente, perché col passare del tempo le ossa possono perdere minerali essenziali come calcio e fosforo, indebolendosi a tal punto che anche le attività quotidiane più semplici possono causare microfratture e/o dolori ossei diffusi.
Ma non è tutto: anche carenze nutrizionali (in particolare una dieta povera di calcio e vitamina D), uno stile di vita sedentario e la predisposizione genetica possono accelerare l’indebolimento delle ossa, poiché i tessuti ossei, privati di sostanze essenziali, non riescono più a mantenere una struttura ottimale.[5]
Ecco ai segnali a cui prestare attenzione:
- Dolore osseo persistente, che può peggiorare subito dopo l’attività fisica o intensificarsi alla fine della giornata.
- Fratture frequenti e apparentemente senza causa, che possono verificarsi anche in seguito a piccoli sforzi o cadute lievi.
- Postura scorretta, dovuta, tra le varie cause, anche a microfratture vertebrali che riducono gradualmente la statura.
- Debolezza muscolare e difficoltà a mantenere l’equilibrio, che aumentano il rischio di cadute e fratture.
- Affaticamento diffuso, spesso legato alla fatica del corpo nel supportare una struttura ossea indebolita.[6]
Se si riconoscono questi sintomi, è consigliabile rivolgersi a uno specialista per esami specifici che possano confermare o escludere la presenza di osteoporosi e definire il giusto percorso di prevenzione e/o di trattamento.
Attenzione al troppo stress
Quando i dolori ossei e la stanchezza persistono senza alcun sintomo di febbre, viene spontaneo chiedersi: è solo un problema fisico o c’è dell’altro sotto?
E la risposta, sorprendentemente, potrebbe essere: stress.
Lo stress è una reazione naturale del corpo di fronte a situazioni di pressione o cambiamento; in piccole dosi è utile poiché ci fornisce l’energia per affrontare sfide e superare ostacoli, ma quando si prolunga troppo può cronicizzare e diventare un problema serio per la nostra salute psicofisica.
Uno dei modi in cui lo stress cronico può manifestarsi è attraverso dolori diffusi, inclusi quelli ossei, articolari e muscolari.
Questo accade perché il corpo, quando è sotto pressione, rilascia cortisolo e adrenalina, ormoni che, sul lungo periodo, possono alterare l’equilibrio generale dell’organismo, causare tensioni muscolari e un senso di spossatezza e stanchezza continua.
Un aspetto meno conosciuto è che lo stress cronico può predisporre il nostro organismo ad uno stato infiammatorio: quando il nostro sistema immunitario è costantemente stimolato, può entrare in uno stato di iperattività.
Sebbene non ci sia febbre, il corpo potrebbe comunque mandare segnali di malessere sotto forma di dolori ossei e stanchezza.
Una reazione che, a prima vista, può sembrare incomprensibile, ma che ha radici nella complessità con cui il nostro organismo affronta lo stress prolungato.[7]
Qual è la differenza tra il dolore osseo e il dolore articolare?
La differenza principale tra dolore osseo e dolore articolare risiede nell’origine della condizione stessa e nei suoi sintomi.
Nello specifico, il dolore osseo è profondo e persistente, spesso causato da condizioni che coinvolgono direttamente il tessuto osseo.
Il dolore articolare, invece, è localizzato nelle articolazioni appunto (come spalle, mani, piedi ecc); tende a peggiorare con il movimento e spesso si associa a gonfiore e/o rigidità.
In periodi di forte stress possono manifestarsi entrambi: lo stress può aggravare l’infiammazione articolare e indurre tensione muscolare, che si ripercuote sia sulle ossa sia sulle articolazioni amplificando la sensazione di dolore.[8]
Malattie autoimmuni
Normalmente, il nostro sistema immunitario ha il compito di difendere l’organismo da agenti esterni come virus e batteri ma, in presenza di una malattia autoimmune, questo sistema di difesa si disorienta e inizia a riconoscere come “estranei” i tessuti e gli organi del corpo stesso, attaccandoli.
Questo “errore di valutazione” può causare un costante stato di infiammazione, che porta inevitabilmente a una serie di sintomi da non sottovalutare.
Tra i più subdoli e difficili da riconoscere ci sono proprio il dolore alle ossa e una stanchezza che non passa, anche dopo una bella dormita o una vacanza rilassante.
Il fatto che questi sintomi si presentino senza febbre rende la diagnosi ancora più complicata.
Tra le malattie autoimmuni più comuni che possono provocare questi disturbi c’è ad esempio l’artrite reumatoide, condizione che colpisce principalmente le articolazioni, ma anche i tessuti e gli organi interni, causando infiammazione cronica, dolore persistente e un senso di stanchezza profonda.[9]
“Ma come faccio a sapere se ho una malattia autoimmune?”
Sicuramente, il primo passo è non ignorare quei segnali che il corpo lancia.
Se la stanchezza è tale da rendere difficile svolgere le attività quotidiane o se il dolore alle ossa diventa un compagno costante, è il momento di consultare un medico.
Ricorda che non è mai una buona idea cercare di fare autodiagnosi, basandosi solo su sintomi generici.
Le malattie autoimmuni sono camaleontiche: possono presentarsi con sintomi che si sovrappongono ad altre condizioni e, spesso, è necessaria una combinazione di esami clinici e un’anamnesi dettagliata per giungere a una diagnosi.
Quindi, la prossima volta che senti quel fastidioso dolore alle ossa o quella stanchezza che non si spiega, non scartare l’ipotesi che possa esserci qualcosa di più.
Potrebbe essere la chiave per affrontare il problema alla radice e tornare a vivere la vita con l’energia che meriti.
Ci sono altre possibili cause di dolori alle ossa e stanchezza senza febbre?
Un’altra possibile causa di dolori alle ossa e stanchezza senza febbre potrebbe essere l’anemia, una condizione che si verifica quando nel sangue mancano globuli rossi o emoglobina a sufficienza per trasportare ossigeno in modo efficiente ai tessuti del corpo.
Questa carenza di ossigeno può colpire anche le ossa e i muscoli, causando un senso di debolezza generale.
Sicuramente, se ci si sente spesso stanchi e doloranti senza motivo apparente, un controllo dei livelli di ferro e vitamina B12 può aiutare a capire se l’anemia è la causa dei sintomi e, in tal caso, permettere di intervenire con una dieta adeguata o integratori alimentari mirati.[10]
Quando ci si dovrebbe preoccupare per il dolore alle ossa?
Se il dolore alle ossa e la stanchezza sono legati a periodi di forte stress o a una carenza di riposo, di solito basta concedersi del tempo per recuperare, adottare abitudini di vita più sane e gestire meglio le tensioni quotidiane per ottenere miglioramenti significativi.
Tuttavia, quando dolore e stanchezza persistono nel tempo o si presentano insieme ad altri segnali insoliti, è fondamentale prestare attenzione, poiché potrebbe indicare la presenza di una condizione sottostante più delicata e da indagare.
Se, ad esempio, si notasse una perdita di peso senza motivo apparente, potrebbe essere sintomo di un problema metabolico o sistemico; oppure, se questi sintomi si accompagnassero a gonfiore o infiammazione, potrebbe esserci un’infezione a livello osseo o articolare.[11]
Sicuramente, come abbiamo potuto appurare, le ragioni dietro questi sintomi possono essere molteplici, ma se persistono a lungo e si accompagnano ad altri “fastidi”, è importante rivolgersi a un medico e fare un controllo approfondito.
Il nostro corpo ci parla, sta a noi prestare attenzione ai segnali che ci invia!
Quali esami si dovrebbero fare in caso di dolore alle ossa?
Per capire con precisione l’origine dei sintomi sono necessari alcuni esami specifici che possono fornire una visione chiara sullo stato di salute delle ossa e del sistema muscolo-scheletrico.
Un esame di base che viene spesso prescritto è l’analisi del sangue: attraverso parametri specifici, come i livelli di calcio, vitamina D, e marcatori infiammatori come VES o PCR, il medico può identificare eventuali carenze o processi infiammatori in corso.
In alcuni casi, il medico potrebbe richiedere una radiografia della zona interessata, per individuare eventuali alterazioni strutturali, come fratture o segni di osteoporosi.
Se la radiografia non è sufficiente, si può passare a esami di imaging più dettagliati, come la risonanza magnetica (RM) o la tomografia computerizzata (TC).
Questi esami sono utili per esplorare le ossa in profondità, e osservare anche piccole lesioni o infiammazioni che potrebbero passare inosservate.
Un altro esame utile, soprattutto in presenza di sintomi di fragilità ossea o fratture frequenti, è la densitometria ossea: questo esame misura la densità minerale delle ossa e aiuta a diagnosticare condizioni come l’osteoporosi, che rendono le ossa più fragili e vulnerabili.[12]
Come si può prevenire il dolore alle ossa?
Per prevenire il dolore alle ossa e mantenere un apparato scheletrico forte e sano, è essenziale partire da una dieta equilibrata, ricca di nutrienti fondamentali come calcio e vitamina D.
Alimenti come latte, yogurt, formaggi e verdure a foglia verde rappresentano ottime fonti di calcio, mentre i pesci grassi come il salmone e le uova forniscono vitamina D, indispensabile per favorire l’assorbimento del calcio da parte dell’organismo. Oltre alla dieta, praticare regolarmente attività fisica è un ottimo alleato per la salute delle ossa, poiché stimola la loro densità e rafforza i muscoli che le sostengono.
Camminare, fare jogging, salire le scale o dedicarsi a esercizi di resistenza e di carico, come il sollevamento pesi o il pilates, contribuisce a mantenere una struttura muscolo-scheletrica più resistente e reattiva.[13]
Anche la postura riveste un ruolo fondamentale: sedersi e stare in piedi con una posizione corretta aiuta a ridurre i sovraccarichi sulla colonna vertebrale e sulle ossa delle gambe, evitando l’accumulo di tensione che nel tempo possono portare a dolori cronici.
Senza dubbio, poi, uno stile di vita sano completa il quadro di prevenzione; quindi evitare l’alcol e il fumo, dormire in modo regolare e mantenere un’idratazione adeguata sono scelte che supportano il benessere delle ossa nel lungo termine.[14]
Inoltre, a chi presenta fattori di rischio, come una storia familiare di osteoporosi o la presenza di condizioni autoimmuni, consigliamo di sottoporsi a controlli regolari, in modo da poter intervenire tempestivamente qualora emergessero anomalie.
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La tendenza all’osteopenia è frequente soprattutto dopo i 50 anni. È una condizione a cui può concorrere anche un ridotto apporto o un aumentato fabbisogno di alcuni nutrienti derivanti dall’alimentazione, come vitamine e minerali, che contribuiscono a mantenere ossa e denti sani così come al fisiologico assorbimento del calcio e ai suoi normali livelli nel sangue. Quando non risulta possibile o sufficiente assumere tali nutrienti con la dieta è possibile ricorrere ad un’integrazione alimentare.
[1] https://www.humanitas.it/news/male-alla-spalla-i-disturbi-piu-comuni/
[2] Momodu II, Savaliya V. Osteomyelitis. [Updated 2023 May 31]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2024 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK532250/
[3] https://www.msdmanuals.com/it/casa/disturbi-di-ossa-articolazioni-e-muscoli/malattia-ossea-di-paget/malattia-ossea-di-paget
[4] Ferguson JL, Turner SP. Bone Cancer: Diagnosis and Treatment Principles. Am Fam Physician. 2018 Aug 15;98(4):205-213. PMID: 30215968. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30215968/
[5] https://www.msdmanuals.com/it/professionale/disturbi-del-tessuto-muscoloscheletrico-e-connettivo/osteoporosi/osteoporosi
[6] https://www.humanitas.it/malattie/osteoporosi/
[7] Chu B, Marwaha K, Sanvictores T, et al. Physiology, Stress Reaction. [Updated 2024 May 7]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2024 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK541120/
[8] https://www.gavazzeni.it/enciclopedia/sintomi-e-disturbi/dolore-delle-ossa/
[9] Chmielewski G, Majewski MS, Kuna J, Mikiewicz M, Krajewska-Włodarczyk M. Fatigue in Inflammatory Joint Diseases. Int J Mol Sci. 2023 Jul 27;24(15):12040. doi: 10.3390/ijms241512040. PMID: 37569413; PMCID: PMC10418999.
[10] https://www.msdmanuals.com/it/casa/disturbi-del-sangue/anemia/panoramica-sull%E2%80%99anemia
[11] https://www.gavazzeni.it/enciclopedia/sintomi-e-disturbi/dolore-delle-ossa/
[12] Holbrook JH. Weakness and Fatigue. In: Walker HK, Hall WD, Hurst JW, editors. Clinical Methods: The History, Physical, and Laboratory Examinations. 3rd edition. Boston: Butterworths; 1990. Chapter 213. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK326/
[13] https://www.humanitas-care.it/news/allontana-losteoporosi-con-lattivita-fisica-e-lalimentazione/
[14] Office of the Surgeon General (US). Bone Health and Osteoporosis: A Report of the Surgeon General. Rockville (MD): Office of the Surgeon General (US); 2004. 9, Prevention and Treatment for Those Who Have Bone Diseases. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK45501/
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