In questo articolo
- 1 Cos’è la sonnolenza continua?
- 2 Quali sono le cause e i fattori di rischio della sonnolenza continua?
- 3 Quali sono i possibili effetti indesiderati dei farmaci che possono causare sonnolenza continua?
- 4 Quali sono le possibili complicazioni della sonnolenza continua?
- 5 Come si può trattare la sonnolenza continua?
- 6 Quali sono le possibili modifiche dell’ambiente per aiutare a ridurre la sonnolenza continua?
- 7 I consigli di Manas
L’arrivo della primavera porta con sé una rinascita della natura ma, per molti di noi, questo periodo dell’anno può anche portare a una stanchezza inaspettata e a una persistente sensazione di sonnolenza.
È comune, infatti, sentirsi più stanchi e assonnati con il cambiamento delle stagioni, ma quando questa sonnolenza si accompagna a una costante confusione mentale e persiste oltre il normale cambio stagionale, potrebbe essere un campanello d’allarme da approfondire.
Certo è che nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione temporanea, però, se i sintomi persistono, è prudente indagare ulteriormente per escludere eventuali problemi di salute, come ad esempio disturbi del sonno, squilibri nutrizionali, stress cronico o altre condizioni mediche sottostanti.
Cos’è la sonnolenza continua?
La sonnolenza continua, è una condizione caratterizzata da un persistente stato di stanchezza e un costante desiderio di dormire, indipendentemente da quante ore siano state spese per riposarsi durante la notte.
Questa condizione colpisce circa il 6% della popolazione generale[1] e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulle attività quotidiane, riducendo la capacità di concentrarsi, lavorare efficacemente e godersi le normali attività sociali.
Quali sono i sintomi della sonnolenza continua?
Riconoscere la condizione di sonnolenza continua non è molto difficile, considerato che il primo sintomo è proprio il forte e costante desiderio e necessità di voler dormire, accompagnato da sbadigli frequenti durante tutto il giorno.
Ma non è l’unico, e non basta per poter individuare una causa sottostante!
Altri campanelli d’allarme a cui prestare attenzione includono:
- stanchezza costante che non scompare nemmeno dopo un adeguato riposo notturno;
- difficoltà a svegliarsi al mattino anche dopo molte ore di sonno;
- necessità di frequenti sonnellini diurni, che però spesso non forniscono il sollievo sperato;
- deficit di attenzione, concentrazione e memoria;
- irritabilità e cambiamenti dell’umore;
- torpore generale;
- mal di testa frequenti;
- diminuzione della motivazione per attività che prima erano piacevoli;
- disturbi e fastidi fisici come dolori muscolari, debolezza generale e una sensazione di pesantezza delle palpebre;
- rallentamento delle capacità motorie.[2]
Quali sono le cause e i fattori di rischio della sonnolenza continua?
Tra le cause principali della sonnolenza continua troviamo certamente i disturbi del sonno: condizioni come l’apnea ostruttiva notturna, dove la respirazione si interrompe ripetutamente durante il sonno, e la narcolessia, un disturbo neurologico che compromette la capacità del cervello di regolare i cicli sonno-veglia, sono spesso al centro di questa problematica.
Questi disturbi causano un sonno frammentato e non ristoratore, lasciando la persona costantemente stanca e assonnata durante il giorno.[3]
Un’altra causa significativa è rappresentata dagli squilibri ormonali: disfunzioni della tiroide, come l’ipotiroidismo[4], possono dare origine ad una persistente sensazione di affaticamento.
Analogamente, le disfunzioni delle ghiandole surrenali possono portare la persona a percepire un senso di stanchezza continua.
Le malattie croniche sono un’altra fonte comune di sonnolenza continua: condizioni mediche come la fibromialgia, che provoca dolore muscoloscheletrico diffuso e stanchezza, e il diabete, che può portare a fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue, possono entrambe contribuire a una costante sensazione di stanchezza.
Da non dimenticare il ruolo che giocano i fattori psicologici in questo stato di sonnolenza continua: lo stress cronico, l’ansia e la depressione possono infatti interferire con la capacità di addormentarsi e mantenere un sonno profondo, compromettendo la qualità del sonno durante la notte.
La sonnolenza continua può anche essere attribuita a uno stile di vita non sano che include poca o scarsa attività fisica e cattive abitudini legate a una dieta inadeguata.
Infine, alcuni tipi di farmaci possono provocare stanchezza e sonnolenza continua, come ad esempio gli antistaminici, ma non solo![5]
Quali sono i possibili effetti indesiderati dei farmaci che possono causare sonnolenza continua?
Molti farmaci, sia da prescrizione che da banco, possono avere proprio la sonnolenza come effetto indesiderato.
In primis, gli antistaminici, comunemente utilizzati per trattare la sintomatologia allergica, agiscono principalmente bloccando l’istamina, una sostanza chimica nel corpo che ne provoca i classici fastidi.
Tuttavia, l’istamina è anche coinvolta nella regolazione del sonno e della veglia, quindi bloccarla può provocare sonnolenza.
Inoltre, i farmaci per il controllo del dolore, specialmente gli oppioidi, come la morfina, possono causare eccessiva sonnolenza, così anche come gli antidepressivi, i farmaci per l’ansia e gli antipsicotici.In particolare, i farmaci per calmare l’ansia agiscono aumentando l’effetto di un neurotrasmettitore nel cervello, il GABA, che induce rilassamento e sonno.[6]
Quali sono le possibili complicazioni della sonnolenza continua?
La sonnolenza continua non è solo un comune fastidio quotidiano. Esso può portare a una serie di complicazioni che influiscono negativamente sulla qualità della vita e sulla sicurezza personale.
Una delle prime aree a essere colpita è proprio la capacità di svolgere le mansioni quotidiane: la riduzione del livello di coscienza, derivante da una costante sensazione di stanchezza, riduce significativamente la produttività lavorativa e scolastica, rendendo difficile concentrarsi, mantenere l’attenzione e completare le attività in modo efficiente.
L’ipersonnia influisce anche sulla memoria e sulle funzioni cognitive, rendendo difficile ricordare informazioni importanti e apprendere nuove competenze.
Questo deficit cognitivo può essere particolarmente problematico in ambienti di lavoro che richiedono alta concentrazione e precisione, aumentando il rischio di incidenti e infortuni.
Un altro aspetto cruciale riguarda la sicurezza alla guida: la mancanza di attenzione e i tempi di reazione rallentati, causati dalla stanchezza, aumentano significativamente il rischio di incidenti stradali; chi ne soffre dovrebbe infatti evitare di guidare finché la condizione non viene adeguatamente trattata.[7]
E poi, la sonnolenza continua può avere effetti dannosi sulla salute generale: il corpo ha bisogno di sonno adeguato per recuperare le energie e rigenerarsi, e la sua carenza prolungata può compromettere il sistema immunitario, aumentando la suscettibilità alle infezioni e rallentando i processi di guarigione.[8]
Come si può trattare la sonnolenza continua?
Trattare la sonnolenza continua richiede un approccio multifattoriale che considera le cause sottostanti, le abitudini di vita e, se necessario, l’intervento medico.
La prima fase consiste in una diagnosi accurata, che può includere una valutazione medica completa, esami del sangue, analisi del sonno e una revisione delle abitudini quotidiane.
Uno dei passi iniziali più efficaci per affrontare la sonnolenza continua è sicuramente adottare dei cambiamenti alle abitudini di vita, migliorando ad esempio la routine del sonno: ciò implica stabilire e mantenere una ritmo di sonno regolare, andando a letto e svegliandosi alla stessa ora ogni giorno, anche nei weekend.[9]
Se la sonnolenza continua è legata a disturbi del sonno, come l’apnea notturna o la narcolessia, sarà necessario un trattamento specifico.
L’apnea notturna, ad esempio, può essere trattata, dopo consiglio medico, con dispositivi CPAP (Continuous Positive Airway Pressure), che mantengono aperte le vie respiratorie durante il sonno.
Per la narcolessia, il medico potrebbe prescrivere medicinali che aiutano a regolare i cicli sonno-veglia.
Da non trascurare anche la corretta alimentazione: è importante assicurarsi di seguire una dieta bilanciata ricca di nutrienti essenziali come vitamine, minerali e proteine, per mantenere alti i livelli di energia.[10]
L’assunzione adeguata di acqua è altrettanto importante, poiché la disidratazione può contribuire alla stanchezza.
L’esercizio fisico regolare è un altro componente chiave nel trattamento della sonnolenza continua; attività fisiche moderate, come camminare, nuotare o fare yoga, possono migliorare la qualità del sonno e aumentare i livelli di energia durante il giorno.
Tuttavia, è consigliabile evitare esercizi intensi nelle ore serali, poiché possono avere un effetto stimolante e interferire con il sonno.
In alcuni casi, tuttavia, potrebbe essere necessario l’uso di farmaci per trattare la sonnolenza continua, come quelli stimolanti prescritti direttamente dal proprio medico di fiducia dopo un’attenta valutazione del caso specifico.[11]
Quali sono le possibili modifiche dell’ambiente per aiutare a ridurre la sonnolenza continua?
Un ambiente favorevole è cruciale per migliorare la qualità del sonno e, di conseguenza, ridurre la sonnolenza continua.
Piccole ma significative modifiche all’ambiente di riposo possono fare una grande differenza nel promuovere un sonno ristoratore.
Ecco alcuni comportamenti utili a favorire il sonno:
- Creare una camera da letto priva di luce e tranquilla: la luce può interferire con la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno. Utilizzare tende oscuranti o mascherine per gli occhi può aiutare a mantenere il buio necessario durante la notte.
- Creare la giusta temperatura della stanza: una stanza troppo calda o troppo fredda può disturbare il riposo notturno. La temperatura ideale per dormire è generalmente considerata intorno ai 18-20°C.
- Usare materassi di buona qualità: un materasso di buona qualità, che sia adeguatamente rigido o morbido secondo le preferenze personali, è essenziale per evitare dolori e disagi che possono disturbare il sonno. Allo stesso modo, cuscini che supportano correttamente il collo e la colonna vertebrale e biancheria da letto morbida e traspirante possono migliorare notevolmente la qualità del riposo.
- Ridurre l’esposizione a dispositivi elettronici prima di coricarsi: la luce blu emessa da telefoni, tablet e computer può ritardare la comparsa del sonno. È consigliabile quindi spegnere questi dispositivi almeno un’ora prima di andare a letto e optare per attività rilassanti come la lettura di un libro, la meditazione o un bagno caldo.[12]
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[1] Dauvilliers Y, Buguet A. Hypersomnia. Dialogues Clin Neurosci. 2005;7(4):347-56. doi: 10.31887/DCNS.2005.7.4/ydauvilliers. PMID: 16416710; PMCID: PMC3181743.
[2] https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/i/ipersonnia-idiopatica#sintomi
[3] https://www.gavazzeni.it/malattie/apnea-ostruttiva-del-sonno/
[4] https://www.humanitas.it/news/ipotiroidismo-come-e-perche-si-manifesta/
[5] https://www.humanitas.it/enciclopedia/principi-attivi/antistaminici/
[6] https://www.humanitas.it/enciclopedia/principi-attivi/farmaci-attivi-sul-sistema-nervoso/
[7] https://www.humanitas-care.it/news/apprendimento-e-memoria-come-influisce-il-sonno/
[8] https://www.humanitas.it/sintomi/sonnolenza/
[9] https://www.humanitas.it/news/disturbi-del-sonno-cause-conseguenze-rimedi/
[10] https://www.humanitas.it/sintomi/insonnia/
[11] https://www.humanitas.it/sintomi/sonnolenza/
[12] https://www.humanitas.it/news/sonno-perche-e-importante-dormire-bene/
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